Sono rimasto sbigottito e incredulo di fronte all’emanazione di un decreto legge sulla sicurezza e ancor più per la firma del Presidente della Repubblica a un provvedimento senza i requisiti di necessità e urgenza e che segna una svolta autoritaria e un colpo allo stato di diritto.
La Società della Ragione è stata promotrice della campagna “detenute madri” e per il diritto di ogni bambina e bambino di nascere in libertà e io sento il dovere di riprendere quella bandiera con amore e intransigenza. Ho deciso di compiere un atto di testimonianza per non essere complice neppure per omissione e da questo lunedì fino al venerdì prima di Pasqua digiunerò aspettando il suono a morto delle campane di tutte le chiese per ricordare la tragedia delle carceri.
Di fronte alla criminalizzazione della resistenza passiva e della nonviolenza in carcere occorre che fuori dalle galere si manifesti con forme originali di disobbedienza civile.
Sogno una sollevazione di massa anche attraverso un referendum popolare per cancellare la scelta panpenalistica che arriva al ridicolo equiparando la canapa tessile a quella con proprietà terapeutiche e di piacere.
Occorre una mobilitazione nei sessanta giorni a disposizione per la conversione del decreto in legge e va colta l’occasione del voto dell’8 e 9 giugno sul referendum per la cittadinanza per dire Sì a una società più libera e giusta, senza odio e violenza.