Con l’ordinanza n. 23 del 12 gennaio 2023 Fabio Gianfilippi, Magistrato di Sorveglianza di Spoleto, ha sollevato la questione di illegittimità costituzionale dell’art. 18 dell’ordinamento penitenziario nella parte in cui non prevede che alla persona detenuta sia consentito, quando non ostino ragioni di sicurezza, di svolgere colloqui intimi, anche a carattere sessuale, con la persona convivente non detenuta, senza che sia imposto il controllo a vista da parte del personale di custodia. Questa questione sarà discussa dalla Corte il prossimo 5 dicembre.
Oltre 200 fra giuristi, associazioni e altre personalità che si occupano di carcere hanno sottoscritto, proprio in vista della seduta della Consulta, un significativo appello, nel quale ricordano che la privazione dell’affettività e sessualità si configura come “un’autentica e indifferenziata pena accessoria”, “una primitiva sanzione corporale contraria al disegno costituzionale delle pene”. Chiedono perciò che la Corte dichiari l’incostituzionalità del controllo visivo non supportato da specifiche esigenze di sicurezza.
L’Italia, sul tema dell’intimità e sessualità in carcere, è quasi un unicum nel contesto europeo. Ben 31 Stati dei 47 che compongono il Consiglio d’Europa autorizzano, sia pure con diverse modalità, le visite “intime” dei detenuti.
Lunedì 4 dicembre alle ore 13 presso la sala stampa della Camera dei Deputati (accesso con accredito da Via della Missione 4 a Roma) si terrà la presentazione dell’appello lanciato nell’ambito della campagna per il riconoscimento del diritto all’affettività in carcere promossa dall’associazione la Società della Ragione insieme a Centro per la Riforma dello Stato e Associazione Luca Coscioni.
Alla conferenza stampa parteciperanno i promotori dell’appello Franco Corleone (la Società della Ragione) e Maria Luisa Boccia (Centro per la Riforma dello Stato) e Marco Perduca (Associazione Luca Coscioni) ed alcuni dei firmatari a partire da Andrea Pugiotto, ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Ferrara estensore e primo firmatario dell’appello e Stefano Anastasia, Garante dei Detenuti del Lazio. Ospita l’incontro l’On.le Riccardo Magi che presenterà il testo della proposta di legge C. 1566 “Modifiche agli articoli 28 e 30 della legge 26 luglio 1975, n. 354, e altre disposizioni in materia di tutela delle relazioni affettive intime delle persone detenute“.
Il testo dell’appello e maggiori informazioni sul tema sono reperibili su: societadellaragione.it/affettivita
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