“Teneri alcolisti”: così si intitola il lungo report sui consumi di alcol nella generazione del dopo millennio, uscito a fine dicembre scorso sul Longform di Repubblica. Il titolo non è che un assaggio del menu: si tratta di giovani “divorati ogni notte da un consumo di alcol in età sempre più precoce”; sedotti da prodotti alcolici dedicati a basso prezzo; che non ricercano il piacere ma (irrazionalmente e irresponsabilmente, è implicito) la perdita di controllo. Lo sballo per lo sballo, insomma. Il bere non è solo sinonimo di alcolismo e di danni cerebrali irreversibili (bastano due mesi di ubriacature a “spegnere le aree della memoria”, si legge); è anche la porta d’accesso alle droghe illegali, al “poliabuso di sostanze stupefacenti di cui l’alcol è la gateway drug”. [continua a leggere su fuoriluogo.it]
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