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IL LIBRO BIANCO SULLE DROGHE
IL LIBRO BIANCO SULLE DROGHE
Cannabis, Fvg apripista
«Roma dica no al carcere»
di Michela Zanutto (da il Messaggero Veneto di Domenica 3 luglio 2016)
UDINE «Il Friuli Venezia Giulia è apripista sulla legge per la depenalizzazione del consumo di droga». A dirlo è Franco Corleone, già sottosegretario al ministero della Giustizia, che ieri a Udine ha presentato il settimo Libro bianco sulla legge sulle droghe. Una raccolta di dati e contributi che tratteggiano l’impatto dei reati legati al consumo di droga sulla società. Nel 2015, un detenuto su quattro in Italia è stato condannato per uso di sostanze stupefacenti. Prima del febbraio 2014, quando cioè era in vigore la legge Fini-Giovanardi, poi cancellata della Consulta per incostituzionalità, un detenuto su tre entrava in prigione per uso o detenzione di droghe. «Il Libro bianco nasce proprio per denunciare questa situazione – ha spiegato Corleone -. Ma abbiamo scelto di proseguire con le pubblicazioni anche dopo la sentenza della Corte Costituzionale perché la sostanza della nostra battaglia non cambia: la legge ritornata in vigore è la Iervolino-Vassalli del 1990, un’altra norma ideologicamente proibizionista, con importanti effetti sulle carceri, come confermano i dati». Massimo Brianese, presidente della Società della ragione, sottolinea il primato del capoluogo friulano in qualità di difensore dei diritti: «Da Udine è partita la campagna per la messa al bando della Fini-Giovanardi che però decadendo ha solo fatto venire meno gli aspetti peggiorativi della legge del 1990, ora è in vigore». Nel 2015, ben 12 mila 284 dei 45 mila 823 ingressi in carcere è stato causato da condanne che puniscono produzione, traffico e detenzione di droghe. Per di più, a tutt’oggi il dipartimento antidroga non ha ancora presentato i dati relativi ai reati per uso di droghe nel 2015 in Italia, pertanto il Libro bianco – scaricabile all’indirizzo www.societadellaragione.it e promosso dalla Società della ragione, Forum droghe, Antigone e dal Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza (Cnca) – è l’unica fonte per il 2015. «Questa edizione cade in un momento particolare – ha spiegato Corleone – perché l’assemblea generale delle Nazioni Unite ha appena discusso di nuove politiche in materia di depenalizzazione, davanti a un cambiamento epocale negli Stati Uniti e in Sud America, dove avanza un’idea di flessibilità, con quattro stati che hanno legalizzato la marjuana e il governo canadese che ha annunciato un provvedimento simile entro il 2017». E il 25 luglio andrà alla Camera la proposta di legge Giacchetti sulle Disposizioni in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati. In questa fase la Regione Friuli Venezia Giulia chiede di depenalizzare l’uso della cannabis. «Questa esigenza è nata qui perché proprio qui si è consumata la vicenda del Rototom – ha ribadito la consigliera Pd Silvana Cremaschi -. La nostra speranza è che anche altre Regioni decidano di portare avanti le medesime istanze, anche perché in Consiglio sul tema della cannabis c’è stata un’adesione trasversale». Alla presentazione hanno partecipato anche il garante dei detenuti Maurizio Battistutta e il presidente dell’Aied Mario Puiatti.