La terza Sezione Penale della Corte d’Appello di Roma ha ritenuto “non manifestamente infondata” la questione di legittimità sollevata dalla difesa di due ragazze colpevoli di possesso di meno di 5 grammi di droga.
La Corte ha accolto quindi sia l’ipotesi di incostituzionalità derivante dal difetto di coerenza della legge di conversione rispetto all’originario decreto legge e di mancanza dei requisiti di necessità e urgenza, ma anche rispetto all’articolo 3 (parità dei cittadini di fronte alla legge) e 117 (vincoli derivanti dal Diritto Comunitario) della carta fondativa della Repubblica.
Si tratta del primo rinvio alla Corte a seguito dello studio promosso da La Società della Ragione sull’incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi alla luce delle sentenze sulla coerenza del procedimento di conversione dei decreti legge.
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1 commento
La legge Fini-Giovanardi è una vergogna degna dell’Iran, approvata senza consultare gli operatori del settore, e che negli anni ha causato lutti e spese per lo stato senza ridurre (anzi, incrementando) il consumo di stupefacenti. Va abolita.