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Il seminario prende spunto dal dibattito aperto nel parlamento e nel paese dalla sentenza della Corte Costituzionale circa il caso del DJ Fabo e l’incriminazione di Marco Cappato per il reato di “aiuto al suicidio”. Poiché la Corte apre all’ipotesi di una legge che preveda forme di assistenza medica al suicidio per pazienti in particolari condizioni, si profila un possibile conflitto fra una legge dello stato di legalizzazione del suicidio medicalmente assistito e la posizione tradizionale delle associazioni mediche che si oppongono a qualsiasi forma di “aiuto al morire” sulla base della deontologia medica (posizione peraltro ribadita di recente dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri – FNOMCeO).
Il seminario si propone di affrontare le problematiche giuridiche della questione, da un lato; dall’altro, di approfondirne gli aspetti etici, ragionando sulla relazione medico-paziente e sulla centralità che questa sta progressivamente assumendo nell’etica della cura.
Si fronteggiano le posizioni di chi difende la posizione tradizionale di rifiuto di qualsiasi atto di accompagnamento al morire rimarcando il carattere di garanzia del principio deontologico di “non nuocere” ai pazienti, da un lato; e di chi, dall’altro lato, chiama in causa i principi di etica medica di beneficenza e di autonomia del paziente per sostenere la liceità per il medico di aiutare il paziente nel suo proposito estremo, quando il prolungamento della vita sia avvertito dalla persona assistita come intollerabile e lesivo dei propri valori personali e della propria dignità.
Il seminario si propone di affrontare le problematiche giuridiche della questione, da un lato; dall’altro, di approfondirne gli aspetti etici, ragionando sulla relazione medico-paziente e sulla centralità che questa sta progressivamente assumendo nell’etica della cura.
Si fronteggiano le posizioni di chi difende la posizione tradizionale di rifiuto di qualsiasi atto di accompagnamento al morire rimarcando il carattere di garanzia del principio deontologico di “non nuocere” ai pazienti, da un lato; e di chi, dall’altro lato, chiama in causa i principi di etica medica di beneficenza e di autonomia del paziente per sostenere la liceità per il medico di aiutare il paziente nel suo proposito estremo, quando il prolungamento della vita sia avvertito dalla persona assistita come intollerabile e lesivo dei propri valori personali e della propria dignità.
Istituto Italiano di Bioetica – Toscana | la Società della Ragione ONLUS
Seminario, 11 settembre 2019
Firenze, Villa Aurora, Viuzzo del Pergolino n. 8 (lato CTO)
Riflessioni sulle dimensioni della normatività:
etica, deontologia e diritto
ore 14.30-19.00
Questo seminario prende spunto dal recente dibattito sul rapporto tra codice deontologico e norma giuridica innescato dalle posizioni espresse dalla FNOMCeO in merito all’ordinanza della Corte costituzionale sul caso Cappato e alle proposte di legge sulle scelte di fine vita presentate in Parlamento. La Sezione toscana dell’Istituto Italiano di Bioetica ha ritenuto opportuno portare un contributo a questo dibattito offrendo uno spazio per approfondire, da diverse prospettive disciplinari, il tema della relazione fra i differenti piani di normatività.