A febbraio, è uscito il report della Commissione di inchiesta insediata dal governo svedese per valutare le politiche di contrasto al Covid. La Commissione, composta da otto esperti in discipline varie, ha giudicato le strategie di prevenzione adottate “fondamentalmente corrette” e “largamente vantaggiose” sul piano sociale. Com’è noto, la Svezia, sola in Europa, ha optato per non ricorrere a misure straordinarie di sospensione dei diritti di cittadinanza (vedi i lockdown generalizzati), affidandosi alle consuete politiche di sanità pubblica, fondate sull’adesione consapevole dei cittadini alle precauzioni necessarie (mascherine, distanziamento sociale, etc.). ll giudizio complessivo in chiaro non nasconde però alcuni punti oscuri: dalla poca chiarezza nella catena di comando, alle gravi carenze nell’assistenza agli anziani, al mancato ricorso a mirate chiusure nella prima fase dei contagi. Continua a leggere su fuoriluogo.it.
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